Sono 50 i bambini seguiti in domiciliare dal Presidio riabilitativo Nuova Sair di Roma. La coordinatrice Annarita Bellantoni «Il nostro booster è l’empatia, indispensabile nel trattamento dei piccolissimi; come Giovanni che non stava seduto e ora frequenta il nido».

 

dott.ssa Bellantoni
dott.ssa Annarita Bellantoni, neuropsicomotricista e coordinatrice del servizio domiciliare Presidio Nuova Sair via Dionisio

Giovanni va all’asilo nido, frequenta i compagni e festeggerà il prossimo Natale insieme a loro. A differenza dello scorso anno, infatti, non avrà più l’incombenza delle terapie domiciliari perché dopo un anno e mezzo di riabilitazione, prima quotidiana e poi trisettimanale, è stato finalmente dimesso dal Presidio di via Dionisio che lo aveva in carico. «La storia del piccolo Giovanni racconta Nuova Sair» dice la dottoressa Annarita Bellantoni, neuropsicomotricista e coordinatrice del servizio «ed è una storia di caparbia determinazione riabilitativa, di alleanza con la famiglia, di dialogo empatico con il paziente neonato».

Nuova Sair arriva a casa di Giovanni dopo il lockdown. L’équipe è composta dal neuropsichiatra infantile, il dottor Francesco Grannonio, da due neuropsicomotriciste, la dottoressa Giulia Pascucci e la dottoressa Sara Mecozzi, dalla psicologa e psicoterapeuta, Marina Basile. Il bimbo ha un anno appena, non parla ancora, non sta seduto, non tiene la posizione eretta: è venuto al mondo a sole 27 settimane ed ha attraversato un percorso di lunga ospedalizzazione e poi di riabilitazione poco soddisfacente. «L’équipe non vacilla di fronte all’enormità della scommessa ed elabora tutte le strategie necessarie a stabilire un rapporto di fiducia con il neonato. La tattica, ovviamente, è far transitare le terapie attraverso il gioco» prosegue la coordinatrice. «Ben presto l’alleanza confidente stabilita dall’équipe con la famiglia contagia anche Giovanni che si affida completamente e lavora, lavora un giorno dopo l’altro, più determinato dei nostri operatori a vincere la sua battaglia. Così, dopo un anno e mezzo di sforzi congiunti, arrivano le dimissioni stabilite dalla Asl Roma 2 che verifica il raggiungimento di tutti gli obiettivi riabilitativi».

Il momento delle dimissioni è sempre un passaggio carico di emozioni per i terapisti Nuova Sair «ma in presenza di neonati il bagaglio emotivo è per tutti noi molto gravoso» aggiunge Bellantoni. «Quando entriamo in una famiglia portiamo il valore della nostra professionalità ed un profondo senso di umana condivisione, il nostro booster è l’empatia. Lasciare il bimbo al suo futuro, con molte più chance di vincere la disabilità è meraviglioso ma ci mancherà». Come al piccolo Giovanni mancano le terapiste Nuova Sair che chiama per nome ad ogni suono del citofono.